La Classificazione sismica degli edifici esistenti

Le linee guida sulla classificazione sismica degli edifici esistenti sono al vaglio del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ed è stata posta come data ultima di revisione il 31 dicembre 2016 in modo da disporre il DM di emanazione entro il 28 febbraio 2017.La procedura per giungere a un valore della classificazione comprende i seguenti passi:

- Analisi di pericolosità - Per valutare la frequenza con la quale nel sito di costruzione è superato, in un certo periodo, un prefissato valore di un parametro dell'input, come la PGA.
- Analisi strutturale - Per valutare le conseguenza sull'edificio del parametro di ingresso, in termini di parametri di risposta.
- Analisi di vulnerabilità - Per quantificare i danni strutturali e non strutturali conseguenti al raggiungimento di determinati livelli da parte dei parametri di risposta.
Questi ultimi due adempimenti sono la valutazione di sicurezza ( o di vulnerabilità) dell'edificio, cioè la corretta diagnosi sul suo stato di salute e una verosimile previsione sul suo eventuale danneggiamento futuro.
- Analisi di esposizione - Per stimare le perdite dirette ( costi legati alla riparazione del danno) e le perdite indirette; queste ultime possono essere sia economiche sia sociali. La quantificazione delle sole perdite economiche , sia dirette sia indirette, viene espressa in percentuale del Costo stimato di Ricostruzione, RC.
Infine si può esprimere il rischio sismico, per la sola parte economica, in termini di perdite annue medie attese, normalmente indicate con la sigla EAL (Expected Annual Loss).

Ogni edificio, a seguito delle analisi di cui sopra, avrà la propria curva, rappresentabile in funzione degli stati limite di riferimento; l'area sottesa da questa rappresenterà appunto il valore EAL. Edifici diversi potrebbero avere lo stesso EAL dato però da vulnerabilità differenti.